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Quaranta, come i giorni della quarantena, sono le riflessioni che Marina Silvestri ci consegna come testimonianza di questa stagione, in cui la sua generazione fortunata, cresciuta nel dopoguerra in un clima di fiducia nel futuro, di accesso alla cultura, di benessere economico e conquiste civili, è stata messa di fronte a una inaspettata cesura storica. «Ciò che colpisce - scrive nell'introduzione Fulvio Senardi - è la consapevolezza che per noi umani, non vi è vita senza relazionalità».